Intervenire in un edificio storico fortemente caratterizzato in termini stilistici, come in questo palazzo dei primi del ‘900 è sempre un atto complesso e delicato. Il palazzo in sé ha una fortissima personalità, i volumi sono importanti perché i soffitti superano i mt 4,50 di altezza e nei termini dei caratteri tipologici dell’architettura collocano il manufatto in pieno liberty piemontese. Stilisticamente presenta: stucchi monocolore a tema floreale, serramenti e grate a geometrie sinuose e controllate con richiami viennesi, pavimenti in legno d’epoca con zoccolature alte, scuri e porte interne a doppio battente con cornici d’inquadramento fortemente modanate.

I colori scelti sono stati nelle nuances delle terre (corda e sabbie e gradazioni di écru), per risaltare, riscaldando ma con garbo le cornici bianche ed i soffitti molto importanti. Luci ad applique (con lo scopo di illuminare ad altezza occhi), e strisce led a soffitto (per esaltare la decorazione floreale monocroma), consentono un illuminamento importante, puntuale e nel contempo soffuso.

Gli arredi proposti, contemporanei e puliti nel design, presentano finiture materiche e geometriche che volutamente prendono distanza dal tono storico del manufatto architettonico esistente per esaltarlo, e contemporaneamente dialogano con importanti pezzi d’antiquariato pur rispondendo ad una consistente attività di archiviazione (richiesta dal cliente).

Nel complesso il progetto ha cambiato la destinazione d’uso iniziale da residenziale/ricettiva a terziaria, mantenendo il tono di calore proprio e necessario per la nuova destinazione; si è trattato di un intervento non “urlato” ma in punta di piedi, che guarda al presente mantenendo la memoria di un glorioso passato.